
(Nicola Calipari: 282esimo caduto in un check point USA)
Basterebbero i soli numeri per capire le reali difficoltà in cui versa un territorio in guerra come l’Iraq. Dove la pace non è ancora purtroppo arrivata.
Dall'invasione del marzo 2003 fino alla fine di aprile 2005 i check point Usa in Iraq hanno ucciso 311 civili e ne hanno feriti 674. Il dato è in continua crescita tant'è vero che i primi quattro mesi dell'anno in corso hanno fatto registrare un aumento del 22,7 per cento rispetto ai dati del 2004, quando c'era stata una vittima ogni due giorni.
Le statistiche sulla strage dei check point sono state riportate nel numero zero della Rivista di intelligence, edita dal Centro studi strategie internazionali e diretta dal giornalista de l'Unità Gianni Cipriani. «Nicola Calipari - ha spiegato una conferenza stampa Cipriani - è stato il 282mo civile ucciso in queste circostanze>>.
Nei 56 giorni successivi ci sono stati altri 29 morti ai posti di blocco americani in Iraq, segno che non ci sono state rivisitazioni critiche delle modalità con cui questi strumenti vengono organizzati». Il numero zero della rivista è integralmente dedicato all'uccisione di Calipari, c'è anche il testo integrale delle contrapposte relazioni Usa e italiana sulla sparatoria.
Secondo la rivista ai check point Usa, da fonti militari, la regola non scritta è sparare senza preavviso. E' stato in molti casi aperto il fuoco contro macchine che si erano fermate o che si allontanavano; si è sparato contro auto al cui interno c'erano donne e bambini; in molti casi non è stata portata assistenza ai feriti.
Dall'invasione del marzo 2003 fino alla fine di aprile 2005 i check point Usa in Iraq hanno ucciso 311 civili e ne hanno feriti 674. Il dato è in continua crescita tant'è vero che i primi quattro mesi dell'anno in corso hanno fatto registrare un aumento del 22,7 per cento rispetto ai dati del 2004, quando c'era stata una vittima ogni due giorni.
Le statistiche sulla strage dei check point sono state riportate nel numero zero della Rivista di intelligence, edita dal Centro studi strategie internazionali e diretta dal giornalista de l'Unità Gianni Cipriani. «Nicola Calipari - ha spiegato una conferenza stampa Cipriani - è stato il 282mo civile ucciso in queste circostanze>>.
Nei 56 giorni successivi ci sono stati altri 29 morti ai posti di blocco americani in Iraq, segno che non ci sono state rivisitazioni critiche delle modalità con cui questi strumenti vengono organizzati». Il numero zero della rivista è integralmente dedicato all'uccisione di Calipari, c'è anche il testo integrale delle contrapposte relazioni Usa e italiana sulla sparatoria.
Secondo la rivista ai check point Usa, da fonti militari, la regola non scritta è sparare senza preavviso. E' stato in molti casi aperto il fuoco contro macchine che si erano fermate o che si allontanavano; si è sparato contro auto al cui interno c'erano donne e bambini; in molti casi non è stata portata assistenza ai feriti.